La scuola è stata fondata nel 1856 dalla Pia Associazione Dame di Carità, figure appartenenti alla nobiltà e all’alta borghesia piemontese che attraverso un forte senso del sociale, hanno mantenuto in 160 anni un filo conduttore mai cambiato : offrire dei servizi privilegiando i più deboli e i più bisognosi.

L’opera nacque nella sagrestia della chiesa San Massimo dove si riunì un folto gruppo di facoltosi residenti del all’ora Borgo Nuovo con l’intento di creare una “casa” al fine di dare soccorso e istruzione ai poveri. La neo fondazione ricevette sostegni economici molto generosi che permisero alle 12 dame ,dirette da una direttrice e due vici , di verificare il reale bisogno di chi si rivolgeva ad esse, e di conseguenza distribuire gli aiuti, con il supporto delle suore vincenziane del borgo San Salvario.

L’opera che iniziò con la distribuzione dei pasti ai bisognosi, presto dovette venire incontro alle esigenze di giovani donne orfane, accogliendole e creando laboratori di cucito e ricamo per offrire loro la possibilità di lavoro. Inoltre cominciarono ad essere accolti bambini in età infantile che le madri lasciavano perché costrette a duri e umili lavori. Queste forti richieste portarono l’ associazione a cercare strutture più ampie per poter dare  risposte adeguate .

Dopo il passaggio in quattro sedi , chiesa San Massimo,  casa Gravier  isolato San Firmino oggi corrispondente  al n.30 di via Dei Mille , casa Azario di Borgo Nuovo  oggi corrispondente  a via Mazzini  e casa Pio V corso Re 27 oggi corso Vittorio Emanuele, l’associazione al costo di 17000 lire, acquista un edificio in muratura di 200 metri quadri, ad un solo piano, ma di notevole altezza coperto da un tetto di tegole .Il terreno faceva parte dell’isolato di Sant’Onofrio. Lo stabile affacciava su via San  Lazzaro, oggi via dei Mille 19.  Nella nuova casa si svolgeva attività di scuola materna , asilo per lattanti laboratori di cucito e ricamo riservato a ragazze abbandonate , sala di medicazione, dispensorio di farmaci e distribuzione dei pasti. I soci raccolsero fondi attraverso le lotterie , banchi di beneficenza e elargizioni dal Re, dal Duca d’Aosta e dal municipio.   L’edificio ha subito 4 ampliamenti storici che furono realizzati nel corso di 100 anni. Si iniziò nel 1879 con l’erezione di un fabbricato in muratura di due piani fino a metà cortile che creò la facciata come tutt’ora si configura ( eccetto l’ ultimo piano) con le cinque finestre al piano terra, il portone grande del passo carraio e gli altri due piani con le quattordici finestre affacciate su via San Lazzaro ( via Dei Mille). Nel 1886 i bambini frequentanti la scuola materna erano 230, e forti richieste non soddisfatte, fu così anche per i laboratori di cucito i cui manufatti divennero famosi e richiesti  in città . Nel 1888 venne innalzato un altro piano per favorire le richieste.  Nel 1907 l’amministrazione dovette affrontare altri ampliamenti  perché la casa non ottemperava a causa dell’eccessivo affollamento, alle nuove norme . Vennero costruite due camere nei corpi laterali della casa la tromba delle scale innalzata  per dare più luce  e costruiti due gabinetti per evitare ai bambini di scendere al piano inferiore.               

I difficili anni della prima guerra mondiale influirono sulle attività della casa. Nel 1918 l’opera ospitò 22 bambini profughi e durante la guerra si svolsero attività di soccorso e cura dei soldati feriti. Le  conseguenze della guerra  furono drastiche e le opere di distribuzione scesero per mancanza di fondi. L’ asilo e i laboratori,  anche se anni difficili, si mantenevano in attivo. La casa in questo periodo diede vitto e alloggio a studentesse ,e ospitò la refezione operaia , ovvero prestò refettorio e cucina per utenti paganti. Nel 1931 venne ampliata la cappella portandola alla sistemazione attuale. La scuola materna  appariva un modello positivo di istruzione infantile e durante una visita , l’ispettrice governativa degli asili ,rimase   entusiasta perché i bambini eseguivano molto bene  gli esercizi ginnici , e i più grandi sapevano già sillabare qualche lettura, inoltre notò come secondo i canoni fascisti , che la scuola aveva saputo infondere sentimenti patriottici. Nel 1934 il primo ispettore scolastico decise che l’asilo San Massimo doveva diventare la” scuola moderna  modello” a cui tutte le altre città si sarebbero ispirate . In seguito vennero approvate migliorie e come scuola modello dovette adottare i nuovi programmi imposti dal regime:

  • Educazione politica con l’obiettivo di infondere un forte amore per la patria, per il duce e il re.
  • Educazione del carattere con l’obiettivo di stimolare il senso di disciplina
  • Educazione linguistica per far acquisire un italiano corretto in una società in cui il dialetto era preponderante.

L’asilo in questi anni dovette sostenere situazioni che sconfinavano  dai propri  compiti, come ospitare giorno e notte bambini con drammi famigliari, e affrontare le epidemie di malattie infettive incombenti sulla comunità.

Anche durante la seconda guerra mondiale, la casa diede sostegno a 250 famiglie, soccorse feriti e bambini malati.

Nel novembre 1942 la scuola chiuse a causa della tremenda incursione aerea. Riaprì dopo dieci mesi , le stanze agibili erano poche e venne reso più sicuro il rifugio antiaereo.

Nel corso dell’incursione aerea  del 13 luglio del 1943  una bomba di grosso calibro colpì la casa, sfondo molti soffitti ma cadde già esplosa e questo evitò la distruzione totale. La bomba  venne collocata ai piedi della Madonna in segno di protezione, tutt’oggi la si può vedere nel terrazzo della scuolaGli anni dopo la guerra videro un atmosfera di rinascita , la casa riprese le proprie attività ,istituzioni pubbliche si accollarono parte dei costi degli interventi di  ristrutturazione . Gli ultimi lavori  di ampliamento furono effettuati nel 1954 che portarono lo stabile ad avere la struttura attuale. Nel 1966 chiuse a causa della produzione in serie il laboratorio di cucito                                                            

Fino ad oggi la scuola materna San Massimo gode il vanto di una scuola d’eccellenza ricca di storia ma contemporanea e moderna allo stesso tempo. Nel 2016 dopo 160 di collaborazione le suore vincenziane lasciano la scuola, ma la laicità delle insegnanti non ne altera lo spirito cristiano . Sempre nel 2016 cambia la gestione .la fondazione Angela Colasanto si occupa della scuola dell’infanzia  San Massimo ,mentre l’associazione delle Pie Dame di carità come 160 anni fa continua ad operare nella “casa” come ente di carità.